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Anna Bordoni

Sono nata nel febbraio 1968, da papà Gino tecnico di orologeria e pittore per hobby e mamma Agata casalinga. Ultima di quattro figli, sono sempre stata la piccola di casa.

Sembravo una bambina fragile, arrossivo per un nonnulla, timida e impaurita da molte barriere.

 

Sin da piccola sono sempre stata affascinata dal mondo dei capelli: acconciare e creare erano i modi in cui riuscivo ad esprimere tutto ciò che sentivo dentro.

Ricordo quando mia nonna era l’unica che si prestava alle mie prove espressive e non mancavo mai di accompagnarla dalla parrucchiera per poter finalmente provare a metterle i bigodini.

 

All'età di quattordici anni la voglia di diventare una professionista ha cominciato a farsi concreta.

In realtà i miei genitori non erano molto d’accordo con la mia scelta professionale, io volevo dimostrare loro di avere intrapreso la strada giusta e da allora quanta strada è stata fatta.

 

Per un anno ho frequentato la scuola per parrucchieri base “Locatelli Milano” e poi la scuola serale presso l’accademia “Centro Stile Moda”.

 

Gli studi mi hanno permesso di trovare una prima occupazione presso una parrucchiera. Il primo lavoro mi ha messo a dura prova: certo ero la più giovane e l’ultima arrivata, ma questo non significava che non dovessi sopportare i malumori della titolare. Questo, però, mi ha insegnato a sviluppare una buona dose di pazienza e di sopportazione per i comportamenti spiacevoli e le ingiustizie subite.

 

Ero sempre alla ricerca di altre possibilità lavorative, la mia voglia di crescere professionalmente era molto forte.

 

Dopo qualche anno ho trovato un impiego in un salone dove il lavoro era ben organizzato e lo staff molto preparato.

Finalmente mi trovavo in un negozio dove il mio ruolo era più preciso e dove regnava il rispetto reciproco. Il lavoro era visto come un gioco di squadra e questo clima di serenità mi ha dato la possibilità di confrontarmi con i colleghi e di sviluppare una sana competizione.

 

Ma sentivo che mi mancava ancora qualcosa. Io cercavo altro. Così ho deciso di cambiare e trovare un lavoro più vicino a casa.

Le mie aspettative erano grandi e in questo nuovo salone speravo di trovare ciò che stavo cercando.

Ma in realtà avevo semplicemente cambiato luogo: nulla mi stimolava, mi sentivo insoddisfatta ed ero sempre alla ricerca di una maggiore indipendenza.

 

Proprio quando la voglia di cambiare era ormai incontenibile mi si è presentata l’occasione di rilevare un’attività.

Ho chiesto consiglio e aiuto ai miei genitori, pur sapendo che le possibilità economiche di una famiglia con quattro figli potessero essere limitate.

Ricordo ancora di aver affrontato il primo incontro con la titolare del negozio da rilevare con a fianco mia mamma, la quale, dandomi fiducia, mi ha offerto tutto l’aiuto economico di cui disponeva in quel momento.

Nonostante l’appoggio e il contributo dei miei genitori questo ha significato per me aprire un mutuo decennale.

 

Così nel 1988 all'età di soli vent'anni, con un po’ di incoscienza ma con tanta energia ho iniziato la mia attività da titolare.

Le difficoltà sono state molte e altrettante sono state le decisioni importanti che ho dovuto prendere per raggiungere i miei obbiettivi e soddisfare le mie aspirazioni.

 

La nascita delle mie figlie mi ha dato un nuovo slancio, questo evento così importante ha fatto nascere in me l’attenzione e il senso di responsabilità verso il futuro ed ho maturato una filosofia di vita nel rispetto della natura e nell'equilibrio del benessere fisico.

Questo ha coinvolto anche un cambiamento, ho mantenuto la responsabilità da parte di noi acconciatori nel proteggere e salvaguardare la bellezza dei capelli dei nostri clienti.

 

A vent'anni di distanza e trent'anni di attività il cambiamento che si è sviluppato è diventato sempre più completo e con il prezioso aiuto del mio staff, che ha non solo accettato ma fatta sua questa filosofia, sono arrivata ad aprire un nuovo salone tutto dedicato ad esaltare la bellezza naturale del capello.

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